lunedì 28 aprile 2014

Tortine di carote al profumo di arancia e nient'altro da dire.

Ho come un blocco. Vorrei scrivere tanto, parlare di tutto, ma quando mi trovo davanti alla tastiera: il buoio!
E poi è strano per me, sono una di quelle persone che un qualcosa da dire lo trovano sempre , difficilmente non ho una storia da raccontare, eppure adesso....niente!

Quindi essendo questo un blog di cucina, lascerò che siano i piatti che ho preparato a parlare per me, almeno fino a quando non si riprenda la mia capacità di scrittura.

Tortine di carote al profumo di arancia. 







mercoledì 2 aprile 2014

Christopher l' inglese e l' insalata di polpo con peperoni.

Ho sognato di conoscere un inglese di nome Christopher,capelli biondi, corti, ricci e occhi chiari, davvero intensi; ho sognato di innamorarmi di lui durante una battaglia aerea sopra i cieli di Roma nei pressi di quello che mi sembrava Largo Argentina, illuminato da una pioggia di scintille infuocate, mentre mio fratello sedeva da solo al tavolo di un ristorante ma in uno di quei seggiolini per bambini che si appendono direttamente al tavolo, con le gambe penzoloni nonostante sia alto più di un metro e ottanta. E mio padre mi gridava contro perché il mio neonato amore mi aveva fatto ritardare un appuntamento che in realtà non ricordavo di aver preso, mentre mia madre in un improbabile abito da danzatrice del ventre di un turchese accesissimo cercava invano di calmarlo tenendo per mano mia sorella che, tornata bambina, stringeva a sé la sua bambola preferita, la rediviva Priscilla. In questo marasma generale, Christopher dimostrava di corrispondermi donandomi un anello maschile, di quei patacconi d'oro con la cassa quadrata e un brillantino blu come i suoi occhi in un angolo, insieme ad una borsa dal motivo floreale che va tanto di moda quest'anno. Questa borsa era piena di cose sue e, nel mio sogno, morivo dalla voglia di capire chi fosse quest'uomo attraverso le sue cose così da comprendere come fosse possibile che mi avesse causato un tale scompiglio interiore con un solo sguardo; a quel punto, una voce fuori campo mi distraeva dal mio intento riportandomi piano piano alla realtà della mia vita con una nuova consapevolezza: a quasi trentanni i peperoni diventano indigeribili per tutti, anche se prima di cuocerli ti prendi il disturbo di spellarli.

INSALATA DI POLPO CON PEPERONI ARROSTO AL FORNO, POMODORINI E OLIVE NERE.

  • 1 polpo da 1 kg;
  • 2 peperoni rossi;
  • 10 pomodorini pachino:
  • 10 olive nere denocciolate;
  • 1 spicchio d'aglio;
  • prezzemolo tritato;
  • succo di limone;
  • olio evo; 
  • sale.
Per lessare il polpo, fatevi eliminare gli occhi e il "becco" dal pescivendolo, poi chiudetelo in un sacchetto da freezer e sbattetelo energicamente di modo da frollare bene la carne cosicché si mantenga tenera; portate ad ebollizione l'acqua in una pentola capiente e, se l'avete, immergeteci un tappo di sughero. Quando l'acqua giungerà a bollore, prendete il polpo per la testa e cominciate ad immergerlo piano piano e lasciare che si arriccino i tentacoli; fatto questo immergete totalmente il polpo e lasciatelo bollire coperto per almeno 40 minuti ( se avete preso un animale più grande oppure più piccolo, considerate che deve cuocere 40 minuti a kilo; testatene comunque la cottura verificandone la tenerezza punzecchiandolo con una forchetta).
Nel frattempo arrostite i peperoni ponendole interi su una teglia ed infornandoli a 180 gradi per 30 minuti e girandoli a metà cottura: la buccia dovrà diventare a chiazze nere).Trascorso il tempo necessario, sfornateli e ponete ogni peperone ancora caldo in un sacchetto da freezer e lasciatelo "sudare" per 15 minuti, questo renderà facilissimo eliminare la pelle; estraete i peperoni, tagliateli in quattro parti, eliminate la pelle poi i semi e i fili bianchi all'interno ed infine tagliateli a listarelle. Scolate il polpo, passatelo sotto il getto di acqua fredda e poi tagliatelo a pezzetti. In un'insalatiera, unite il polpo alle listarelle di peperoni, ai pomodorini tagliati in quattro parti, alle olive nere e all'aglio precedentemente pelato e tritato. Condite il tutto con il succo di un limone, un filo d'olio evo e sale quanto basta, aggiungete il prezzemolo fresco tritato e mescolate amalgamando bene il tutto. 

Con questa ricetta partecipo al contest Smiling Diet di Justhermione:




martedì 1 aprile 2014

Crema di rape con calamari e seppie ripiene di uvetta e pinoli, per una " Cucina in viola"

Riposto questa ricetta per partecipare al contest di "lastufaeconomica", " La cucina in viola".

CREMA DI RAPE ROSSE CON CALAMARI E SEPPIE RIPIENE DI UVETTA E PINOLI:






Per 2 persone:


  • 2 seppioline pulite;
  • 1 manciata di anelli di calamari;
  • 500 g di rape rosse lesse;
  • 1 cucchiaio di uvetta;
  • 1 cucchiaio di pinoli;
  • 1 scalogno tritato;                         
  • 1 l di brodo delicato;
  • Olio evo;
  • Sale;
  • Pepe;
  • Prezzemolo tritato.

Fate appassire lo scalogno in un cucchiaio d'olio. Tagliate le rape a fettine, tenetene qualcuna da parte; unite il resto allo scalogno e fate rosolare un po'. Aggiungete il brodo caldo e lasciate bollire per circa 40 minuti.
Intanto sciacquate le seppioline e gli anelli sotto acqua fredda e mettete in ammollo l'uvetta. In un pentolino antiaderente fate tostare i pinoli, toglieteli dal fuoco e nella stessa padella scaldate un po' d'olio, uniteci le fettine di rapa tenute da parte e fatele rosolare per qualche minuto. Scolate l'uvetta, mescolatela con i pinoli ed un po' di prezzemolo tritato e con questo composto farcite le seppioline chiudendole con uno stuzzicadenti.
Fate rosolare le seppie e i calamari insieme alle fettine di rapa, sfumate col vino bianco, aggiungete un mestolo di brodo e procedete sino a cottura con la pentola coperta.
Trascorsi i 40 minuti, passate il brodo con le rape al frullatore fino ad ottenere una crema densa; aggiustate di sale e pepe.
Cotte le seppie e i calamari salateli e pepateli  secondo i vostri gusti e serviteli adagiati sulla crema di rapa con una spolverata di prezzemolo.

Il contest a cui partecipo con questa ricetta è quello di "lastufaeconomica", " La cucina in viola":


Gnocchi alla romana a modo mio, uno dei miei "Piatti forti".

Riposto questa mia ricetta ispirata dall'idea di una collega blogger che ha proposto un contest davvero molto interessante in cui i partecipanti sono chiamati a preparare il loro piatto forte; per questo ho deciso di parteciparvi con una mia ricetta, personale omaggio alle mie origini laziali, nel pieno rispetto della reperibilità degli ingredienti e della loro territorialità.

GNOCCHI ALLA ROMANA ALLA MIA MANIERA:




  • 100 g di burro;
  • 1 l di latte;
  • 2 tuorli;
  • 300 g di semolino;
  • 4 pomodori maturi;
  • 10 olive nere;
  • 3 cucchiai olio;
  • 1 spicchio d'aglio tritato;
  • 1/2 cipolla tritata;
  • peperoncino in polvere;
  • pangrattato;
  • origano;
  • sale.


Preparate gli gnocchi: portate ad ebollizione il latte insieme al burro e un pizzico di sale. A bollore gettate il semolino a pioggia mescolando con una frusta evitando che si formino grumi. Fate addensare per qualche minuto. Togliete dal fuoco e aggiungete i due tuorli. Ungete una teglia e versateci il composto livellandone la superficie. Una volta raffreddato ricavate da esso dei dischi con un bicchiere e metteteli da parte su una teglia precedentemente unta.
Preparate il sugo: Sbollentate i pomodori in acqua bollente per qualche minuto così da pelarli con facilità. Riduceteli a dadini. Soffriggete l'aglio e la cipolla in un filo d'olio per qualche minuto. Aggiungete i pomodori, salate, pepate, speziate con origano e lasciate cuocere a fuoco lento per circa 10 minuti ( il sugo non deve essere troppo acquoso). Trascorso questo tempo aggiungete le olive denocciolate tagliate a metà e il peperoncino a vostro piacimento. Lasciate andare la cottura per qualche minuto mescolando di modo che il tutto risulti amalgamato. Quando il sugo si è ritirato (non troppo) togliete dal fuoco e lasciate intiepidire.
Versate il sugo sul fondo della teglia rivestita con carta da forno.Disponete sopra gli gnocchi a strati alternati (vedere la foto). Spolverizzate con il pangrattato sopra tutti gli gnocchi. irrorate con 2 cucchiai d'olio. Mettete in forno preriscaldato a 200 gradi per circa 30 minuti. Poi abbassate la temperatura a 180 gradi e passateli sotto il grill fino a doratura.

Con questa ricetta partecipo al contest di Cucina Scacciapensieri "Il mio piatto forte”:



Pensiero per un'amica: torta soffice al cioccolato al latte.

Per me la scrittura è terapeutica, non riesco a sottrarmi dal farlo; molto spesso le parole mi si affollano in testa come anziani in fila alle poste il giorno delle pensioni e pressano a tal punto le mie meningi che l'unica soluzione per evitare che mi facciano male è tirarle fuori. Succede più spesso quando un qualche avvenimento inaspettato mette in discussione i pochi punti fermi che caratterizzano la mia vita e badate bene che non sto parlando necessariamente di traumi o accadimenti negativi, mi basta a volte assistere ad una qualsiasi scena di vita comune in un qualsivoglia luogo pubblico per cominciare a macinare costrutti di pensieri eccessivamente elaborati per la situazione stessa.

E' un po' troppo complicato per me esprimere quello che mi frulla in testa parlandone apertamente, soprattutto se l'origine delle mie elucubrazioni è una persona a cui tengo in particolare; anche se poi, chi mi conosce può confermarlo, non sono assolutamente in grado di tacere quello che penso quindi, quando i vecchietti in fila alle poste cominciano a lamentarsi per i lunghi tempi d'attesa del mio cervello, o scrivo o cucino o faccio entrambi.

Quello che voglio dire è che per quanto mi riguarda meriti di vedere l'alba pallida dei cieli del nord e di assistere ai freddi tramonti sulle verdi colline scozzesi, meriti di confrontarti con le menti degli accademici e meriti di farlo in una lingua universale; meriti di diventare qualcuno, perché il mondo possa conoscere quanto di eccelso c'è nella tua mente e meriti di arrivare ovunque tu voglia perché basterebbe che ogni persona fosse dotata della tua appassionante determinazione perché il mondo funzionasse nella maniera corretta.  Meriti tutta la stima che nutro nei tuoi confronti e meriti anche più della mia ammirazione.


"Non sarai mai sola al mondo, a meno che io non vada ad abitare sulla luna."



TORTA SOFFICE AL CIOCCOLATO AL LATTE.



  • 5 uova;
  • 100 g di zucchero;
  • 50 g di farina 00;
  • 150 g di burro;
  • 300 g di cioccolata al latte.







In un pentolino, fate sciogliere il cioccolato con il burro a bagno maria. Montate i tuorli con lo zucchero per lungo tempo di modo che incorporino molta aria; unite a poco a poco la farina avendo cura di evitare la formazione di grumi e che il composto si smonti. Aggiungete poi il composto di cioccolata e burro che avrete lasciato intiepidire, ed incorporatela completamente.
Montate gli albumi a neve ben ferma ed uniteli all'impasto mescolando con un cucchiaio di legno dal basso verso l'alto. Cuocete in forno preriscaldato a 180 g per circa 30 minuti.